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Gallerie d'Italia - Piazza Scala: ''Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce''



Le Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo presentano nella sede museale di Piazza Scala la grande mostra ''Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce'', il primo progetto espositivo che Milano dedica al genio pittorico e all'intelligenza creativa di due artisti di spicco del Settecento europeo



Franca D.Scotti


La mostra, dedicata ad Antonio Canal, detto ''il Canaletto'' (Venezia 1697-1768) e suo nipote Bernardo Bellotto (Venezia 1722-Varsavia 1780), è aperta fino al 5 marzo 2017, organizzata da Intesa Sanpaolo con la curatela di Bo?ena Anna Kowalczyk e il coordinamento di Gianfranco Brunelli in partnership con alcuni tra i più importanti musei europei che conservano le opere dei due artisti: la Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda, lo Zamek Kròlewski (Castello Reale) di Varsavia nonché il Castello Sforzesco di Milano.

Patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Comune di Milano, l'esposizione si avvale della collaborazione di prestigiose istituzioni private e musei pubblici nazionali e internazionali, tra cui la Pinacoteca di Brera, il Museo di Capodimonte, il Museo Correr di Venezia, The Royal Collection,
capofila tra i prestatori inglesi da cui arrivano opere mai esposte prima in Italia, il Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, l'Hermitage di San Pietroburgo, The Metropolitan Museum of Art di New York, The J. Paul Getty
Museum di Los Angeles, The National Gallery of Victoria di Melbourne.

Con 100 opere, tra dipinti (72 in tutto, di cui 10 di Canaletto e 62 di Bellotto), 14 disegni (2 di Canaletto e 12 Bellotto) e 14 incisioni (2 di Canaletto, 9 di Bellotto e 3 di Fabio Berardi), il percorso espositivo intende illustrare uno dei più affascinanti episodi della pittura europea, il vedutismo veneziano, attraverso l'opera dei due artisti che, legati da vincolo di parentela, seppero trasformare questo peculiare
genere nella corrente d'avanguardia che tanto caratterizzò il Settecento
.


Bellotto e Canaletto, pittori dotati di un talento che supera di molto quello dei vedutisti che li hanno preceduti, portano questo genere artistico al massimo livello.

Molte le ragioni che rendono imperdibile questa mostra.
È un'occasione unica per poter ammirare raccolti uno accanto all'altro tanti capolavori di Bellotto, altrimenti conservati in istituzioni e dimore private
distribuite in tre continenti. Un terzo delle opere, in particolare degli esordi del più giovane vedutista, è esposto in Italia per la prima volta.
Soprattutto la mostra è stata l'occasione per puntualizzare la complessa vicenda attributiva dei due pittori che ha appassionato gli studiosi di arte veneta negli ultimi decenni, con vari ritrovamenti eccezionali ricondotti alla mano di Bellotto e mai esposti al pubblico


Il molo verso ovest con la colonna di San Teodoro, acquistato a Londra lo scorso 15 ottobre da un collezionista spagnolo, è messo a confronto per la prima volta con l'omonima opera di Canaletto proveniente dalla Pinacoteca del Castello Sforzesco
di Milano.
Altro capolavoro recentemente ri-attribuito a Bellotto è ll Canal Grande verso est dal Palazzo Loredan Cini nel Campo San Vio, acquistato tantissimi anni fa come Canaletto dall'allora proprietario. Da citare anche La Piazza San Marco del Cleveland Museum of Art e il suo pendant Il Canal Grande con Santa
Maria della Salute dal Campo Santa Maria del Giglio del Paul Getty Museum di Los Angeles. Considerati due Canaletto per secoli, sono stati esposti nella stessa casa inglese e venduti all'asta nel 1961.


Molti studiosi si sono appassionati alla vicenda attributiva dei due capolavori e ora è assodato che le due opere siano di Bellotto.
Nella mostra sono esposti nella stessa sala con due Canaletto, mettendo così in evidenza le differenze di tecnica e di stile dei due artisti.
Fra le opere mai esposte in Italia, da segnalare la prima delle tre versioni della Fantasia architettonica con autoritratto di Bellotto, venduto pochi mesi fa da un noto antiquario newyorchese all'Agnes Etherington Art Centre Queen's University.
Notevoli due incisioni di Canaletto entrambe provenienti dall'Istituto Centrale per la Grafica: Il carro che passa sul ponte, un raro primo stato di cui si conosce solo quello conservato nelle collezioni reali britanniche, e Il portico con la lanterna del quale sono noti solo altri tre esemplari.
Se in passato Canaletto e Bellotto sono stati riconosciuti come i precursori della fotografia, questa mostra invece evidenzia la loro affinità con la cinematografia: l'uso combinato di schizzi a mano e disegni preparatori, tracciati utilizzando la camera oscura, anticipano lo sviluppo del fotogramma.

Molte le differenze fra i due artisti, che oggi dialogano in un percorso di mostra articolato in dieci sezioni e caratterizzato da un'impostazione non cronologica bensì tematica con l'obiettivo di mettere in rilievo gli interessi più importanti di Bellotto a confronto con quelli di Canaletto.
Mentre quest'ultimo si impose sul teatro europeo grazie ai particolari procedimenti compositivi risultato del razionalismo di matrice illuminista e delle più moderne ricerche sull'ottica (è in mostra anche la ''camera ottica'' che egli mise a punto e utilizzò per le sue creazioni), Bellotto ne comprese i segreti della tecnica per poi sviluppare secondo una personale chiave interpretativa il proprio originale contributo. Il nipote si distingue infatti dallo zio per molti aspetti: agli inizi lo segue per poi trovare un suo modo di vedere la realtà.
Pur mantenendosi negli schemi compositivi canalettiani, modifica la luce, cambia tecnica, risultando così più incisivo: vede le ombre più profonde, la luce più argentata, dedica maggior attenzione al particolare e al quotidiano.
Nell'atelier di Canaletto il lavoro era basato sull'organizzazione delle riprese e degli schizzi in vista delle repliche e delle ripetizioni delle scene rappresentate. Bellotto, ai suoi esordi, pur riprendendo allo stesso modo dello zio, non copia le composizioni, bensì parte dagli schizzi documentali giungendo a un risultato sempre diverso, seppur simile a quello di Canaletto.


Il confronto tra le loro soluzioni pittoriche offre l'occasione per cogliere un eloquente panorama sulla colta Europa del tempo e sulla sua classe dirigente, che fece a gara per commissionare i dipinti ai due grandi veneziani: il viaggio artistico parte da Venezia per toccare Roma, Firenze, Verona, Torino, Milano e il suo
territorio, con Vaprio e Gazzada - dove Bellotto mette a frutto l'insegnamento di Canaletto nelle sue vedute e paesaggi di stupefacente modernità - e prosegue quindi alla volta dell'Europa, con i ritratti di Londra, Dresda, Varsavia o Wilanòw, fino a raggiungere luoghi fantastici e immaginari, immortalati nei memorabili ''capricci''.

Proprio a Milano Bellotto sa conquistare quel collezionismo illuminato milanese da cui venne accolto, divenendo, come lo definisce la curatrice della mostra, ''il più europeo dei pittori vedutisti''.
In un solo anno di permanenza nel capoluogo lombardo, città europea per eccellenza, esegue una decina di importanti dipinti tra cui alcuni dei suoi massimi capolavori.
La mostra alle Gallerie d'Italia è arricchita anche dallo studio condotto sull'inventario della biblioteca appartenuta a Bellotto e andata distrutta nel bombardamento prussiano a Dresda del luglio 1760.
In esposizione il documento originale, con l'inventario e una selezione di 28 libri nelle stesse edizioni di quelle appartenute a Bellotto, che materializza la straordinaria raccolta messa insieme dall'artista nella sua casa di Dresda. Si tratta forse della più straordinaria biblioteca d'artista della storia, con oltre mille titoli, un numero sorprendente considerata la giovane età del pittore (36 anni). I volumi spaziavano su
campi totalmente imprevedibili: dai classici come Dionigi di Alicarnasso, Pausania, Plauto, Terenzio, Cesare, Cicerone, Orazio ai moderni Dante, Petrarca, Ariosto, Machiavelli, Aretino, Tasso senza dimenticare il molto amato Boccaccio.
www.ilbookshopdellemeraviglie.it.
Il catalogo della mostra, edito da Silvana Editoriale in italiano e inglese, contiene saggi di Bo?ena Anna
Kowalczyk e Sergio Marinelli su ambedue gli artisti, sulla nuova ricerca storica e archivistica e sui risultati
delle innovative analisi tecniche che hanno permesso il confronto dei due artisti.
Fino al 5 marzo 2017
Gallerie d'Italia - Piazza della Scala 6, Milano
Numero verde 800.167619; info@gallerieditalia.com; www.gallerieditalia.com


Novembre 2016

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Le Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo presentano nella sede museale di Piazza Scala la grande mostra ''Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce'', il primo progetto espositivo che Milano dedica al genio pittorico e all'intelligenza creativa di due artisti di spicco del Settecento europeo



Franca D.Scotti


La mostra, dedicata ad Antonio Canal, detto ''il Canaletto'' (Venezia 1697-1768) e suo nipote Bernardo Bellotto (Venezia 1722-Varsavia 1780), è aperta fino al 5 marzo 2017, organizzata da Intesa Sanpaolo con la curatela di Bo?ena Anna Kowalczyk e il coordinamento di Gianfranco Brunelli in partnership con alcuni tra i più importanti musei europei che conservano le opere dei due artisti: la Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda, lo Zamek Kròlewski (Castello Reale) di Varsavia nonché il Castello Sforzesco di Milano.

Patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Comune di Milano, l'esposizione si avvale della collaborazione di prestigiose istituzioni private e musei pubblici nazionali e internazionali, tra cui la Pinacoteca di Brera, il Museo di Capodimonte, il Museo Correr di Venezia, The Royal Collection,
capofila tra i prestatori inglesi da cui arrivano opere mai esposte prima in Italia, il Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, l'Hermitage di San Pietroburgo, The Metropolitan Museum of Art di New York, The J. Paul Getty
Museum di Los Angeles, The National Gallery of Victoria di Melbourne.

Con 100 opere, tra dipinti (72 in tutto, di cui 10 di Canaletto e 62 di Bellotto), 14 disegni (2 di Canaletto e 12 Bellotto) e 14 incisioni (2 di Canaletto, 9 di Bellotto e 3 di Fabio Berardi), il percorso espositivo intende illustrare uno dei più affascinanti episodi della pittura europea, il vedutismo veneziano, attraverso l'opera dei due artisti che, legati da vincolo di parentela, seppero trasformare questo peculiare
genere nella corrente d'avanguardia che tanto caratterizzò il Settecento
.


Bellotto e Canaletto, pittori dotati di un talento che supera di molto quello dei vedutisti che li hanno preceduti, portano questo genere artistico al massimo livello.

Molte le ragioni che rendono imperdibile questa mostra.
È un'occasione unica per poter ammirare raccolti uno accanto all'altro tanti capolavori di Bellotto, altrimenti conservati in istituzioni e dimore private
distribuite in tre continenti. Un terzo delle opere, in particolare degli esordi del più giovane vedutista, è esposto in Italia per la prima volta.
Soprattutto la mostra è stata l'occasione per puntualizzare la complessa vicenda attributiva dei due pittori che ha appassionato gli studiosi di arte veneta negli ultimi decenni, con vari ritrovamenti eccezionali ricondotti alla mano di Bellotto e mai esposti al pubblico


Il molo verso ovest con la colonna di San Teodoro, acquistato a Londra lo scorso 15 ottobre da un collezionista spagnolo, è messo a confronto per la prima volta con l'omonima opera di Canaletto proveniente dalla Pinacoteca del Castello Sforzesco
di Milano.
Altro capolavoro recentemente ri-attribuito a Bellotto è ll Canal Grande verso est dal Palazzo Loredan Cini nel Campo San Vio, acquistato tantissimi anni fa come Canaletto dall'allora proprietario. Da citare anche La Piazza San Marco del Cleveland Museum of Art e il suo pendant Il Canal Grande con Santa
Maria della Salute dal Campo Santa Maria del Giglio del Paul Getty Museum di Los Angeles. Considerati due Canaletto per secoli, sono stati esposti nella stessa casa inglese e venduti all'asta nel 1961.


Molti studiosi si sono appassionati alla vicenda attributiva dei due capolavori e ora è assodato che le due opere siano di Bellotto.
Nella mostra sono esposti nella stessa sala con due Canaletto, mettendo così in evidenza le differenze di tecnica e di stile dei due artisti.
Fra le opere mai esposte in Italia, da segnalare la prima delle tre versioni della Fantasia architettonica con autoritratto di Bellotto, venduto pochi mesi fa da un noto antiquario newyorchese all'Agnes Etherington Art Centre Queen's University.
Notevoli due incisioni di Canaletto entrambe provenienti dall'Istituto Centrale per la Grafica: Il carro che passa sul ponte, un raro primo stato di cui si conosce solo quello conservato nelle collezioni reali britanniche, e Il portico con la lanterna del quale sono noti solo altri tre esemplari.
Se in passato Canaletto e Bellotto sono stati riconosciuti come i precursori della fotografia, questa mostra invece evidenzia la loro affinità con la cinematografia: l'uso combinato di schizzi a mano e disegni preparatori, tracciati utilizzando la camera oscura, anticipano lo sviluppo del fotogramma.

Molte le differenze fra i due artisti, che oggi dialogano in un percorso di mostra articolato in dieci sezioni e caratterizzato da un'impostazione non cronologica bensì tematica con l'obiettivo di mettere in rilievo gli interessi più importanti di Bellotto a confronto con quelli di Canaletto.
Mentre quest'ultimo si impose sul teatro europeo grazie ai particolari procedimenti compositivi risultato del razionalismo di matrice illuminista e delle più moderne ricerche sull'ottica (è in mostra anche la ''camera ottica'' che egli mise a punto e utilizzò per le sue creazioni), Bellotto ne comprese i segreti della tecnica per poi sviluppare secondo una personale chiave interpretativa il proprio originale contributo. Il nipote si distingue infatti dallo zio per molti aspetti: agli inizi lo segue per poi trovare un suo modo di vedere la realtà.
Pur mantenendosi negli schemi compositivi canalettiani, modifica la luce, cambia tecnica, risultando così più incisivo: vede le ombre più profonde, la luce più argentata, dedica maggior attenzione al particolare e al quotidiano.
Nell'atelier di Canaletto il lavoro era basato sull'organizzazione delle riprese e degli schizzi in vista delle repliche e delle ripetizioni delle scene rappresentate. Bellotto, ai suoi esordi, pur riprendendo allo stesso modo dello zio, non copia le composizioni, bensì parte dagli schizzi documentali giungendo a un risultato sempre diverso, seppur simile a quello di Canaletto.


Il confronto tra le loro soluzioni pittoriche offre l'occasione per cogliere un eloquente panorama sulla colta Europa del tempo e sulla sua classe dirigente, che fece a gara per commissionare i dipinti ai due grandi veneziani: il viaggio artistico parte da Venezia per toccare Roma, Firenze, Verona, Torino, Milano e il suo
territorio, con Vaprio e Gazzada - dove Bellotto mette a frutto l'insegnamento di Canaletto nelle sue vedute e paesaggi di stupefacente modernità - e prosegue quindi alla volta dell'Europa, con i ritratti di Londra, Dresda, Varsavia o Wilanòw, fino a raggiungere luoghi fantastici e immaginari, immortalati nei memorabili ''capricci''.

Proprio a Milano Bellotto sa conquistare quel collezionismo illuminato milanese da cui venne accolto, divenendo, come lo definisce la curatrice della mostra, ''il più europeo dei pittori vedutisti''.
In un solo anno di permanenza nel capoluogo lombardo, città europea per eccellenza, esegue una decina di importanti dipinti tra cui alcuni dei suoi massimi capolavori.
La mostra alle Gallerie d'Italia è arricchita anche dallo studio condotto sull'inventario della biblioteca appartenuta a Bellotto e andata distrutta nel bombardamento prussiano a Dresda del luglio 1760.
In esposizione il documento originale, con l'inventario e una selezione di 28 libri nelle stesse edizioni di quelle appartenute a Bellotto, che materializza la straordinaria raccolta messa insieme dall'artista nella sua casa di Dresda. Si tratta forse della più straordinaria biblioteca d'artista della storia, con oltre mille titoli, un numero sorprendente considerata la giovane età del pittore (36 anni). I volumi spaziavano su
campi totalmente imprevedibili: dai classici come Dionigi di Alicarnasso, Pausania, Plauto, Terenzio, Cesare, Cicerone, Orazio ai moderni Dante, Petrarca, Ariosto, Machiavelli, Aretino, Tasso senza dimenticare il molto amato Boccaccio.
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Il catalogo della mostra, edito da Silvana Editoriale in italiano e inglese, contiene saggi di Bo?ena Anna
Kowalczyk e Sergio Marinelli su ambedue gli artisti, sulla nuova ricerca storica e archivistica e sui risultati
delle innovative analisi tecniche che hanno permesso il confronto dei due artisti.
Fino al 5 marzo 2017
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Le Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo presentano nella sede museale di Piazza Scala la grande mostra ''Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce'', il primo progetto espositivo che Milano dedica al genio pittorico e all'intelligenza creativa di due artisti di spicco del Settecento europeo



Franca D.Scotti


La mostra, dedicata ad Antonio Canal, detto ''il Canaletto'' (Venezia 1697-1768) e suo nipote Bernardo Bellotto (Venezia 1722-Varsavia 1780), è aperta fino al 5 marzo 2017, organizzata da Intesa Sanpaolo con la curatela di Bo?ena Anna Kowalczyk e il coordinamento di Gianfranco Brunelli in partnership con alcuni tra i più importanti musei europei che conservano le opere dei due artisti: la Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda, lo Zamek Kròlewski (Castello Reale) di Varsavia nonché il Castello Sforzesco di Milano.

Patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Comune di Milano, l'esposizione si avvale della collaborazione di prestigiose istituzioni private e musei pubblici nazionali e internazionali, tra cui la Pinacoteca di Brera, il Museo di Capodimonte, il Museo Correr di Venezia, The Royal Collection,
capofila tra i prestatori inglesi da cui arrivano opere mai esposte prima in Italia, il Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, l'Hermitage di San Pietroburgo, The Metropolitan Museum of Art di New York, The J. Paul Getty
Museum di Los Angeles, The National Gallery of Victoria di Melbourne.

Con 100 opere, tra dipinti (72 in tutto, di cui 10 di Canaletto e 62 di Bellotto), 14 disegni (2 di Canaletto e 12 Bellotto) e 14 incisioni (2 di Canaletto, 9 di Bellotto e 3 di Fabio Berardi), il percorso espositivo intende illustrare uno dei più affascinanti episodi della pittura europea, il vedutismo veneziano, attraverso l'opera dei due artisti che, legati da vincolo di parentela, seppero trasformare questo peculiare
genere nella corrente d'avanguardia che tanto caratterizzò il Settecento
.


Bellotto e Canaletto, pittori dotati di un talento che supera di molto quello dei vedutisti che li hanno preceduti, portano questo genere artistico al massimo livello.

Molte le ragioni che rendono imperdibile questa mostra.
È un'occasione unica per poter ammirare raccolti uno accanto all'altro tanti capolavori di Bellotto, altrimenti conservati in istituzioni e dimore private
distribuite in tre continenti. Un terzo delle opere, in particolare degli esordi del più giovane vedutista, è esposto in Italia per la prima volta.
Soprattutto la mostra è stata l'occasione per puntualizzare la complessa vicenda attributiva dei due pittori che ha appassionato gli studiosi di arte veneta negli ultimi decenni, con vari ritrovamenti eccezionali ricondotti alla mano di Bellotto e mai esposti al pubblico


Il molo verso ovest con la colonna di San Teodoro, acquistato a Londra lo scorso 15 ottobre da un collezionista spagnolo, è messo a confronto per la prima volta con l'omonima opera di Canaletto proveniente dalla Pinacoteca del Castello Sforzesco
di Milano.
Altro capolavoro recentemente ri-attribuito a Bellotto è ll Canal Grande verso est dal Palazzo Loredan Cini nel Campo San Vio, acquistato tantissimi anni fa come Canaletto dall'allora proprietario. Da citare anche La Piazza San Marco del Cleveland Museum of Art e il suo pendant Il Canal Grande con Santa
Maria della Salute dal Campo Santa Maria del Giglio del Paul Getty Museum di Los Angeles. Considerati due Canaletto per secoli, sono stati esposti nella stessa casa inglese e venduti all'asta nel 1961.


Molti studiosi si sono appassionati alla vicenda attributiva dei due capolavori e ora è assodato che le due opere siano di Bellotto.
Nella mostra sono esposti nella stessa sala con due Canaletto, mettendo così in evidenza le differenze di tecnica e di stile dei due artisti.
Fra le opere mai esposte in Italia, da segnalare la prima delle tre versioni della Fantasia architettonica con autoritratto di Bellotto, venduto pochi mesi fa da un noto antiquario newyorchese all'Agnes Etherington Art Centre Queen's University.
Notevoli due incisioni di Canaletto entrambe provenienti dall'Istituto Centrale per la Grafica: Il carro che passa sul ponte, un raro primo stato di cui si conosce solo quello conservato nelle collezioni reali britanniche, e Il portico con la lanterna del quale sono noti solo altri tre esemplari.
Se in passato Canaletto e Bellotto sono stati riconosciuti come i precursori della fotografia, questa mostra invece evidenzia la loro affinità con la cinematografia: l'uso combinato di schizzi a mano e disegni preparatori, tracciati utilizzando la camera oscura, anticipano lo sviluppo del fotogramma.

Molte le differenze fra i due artisti, che oggi dialogano in un percorso di mostra articolato in dieci sezioni e caratterizzato da un'impostazione non cronologica bensì tematica con l'obiettivo di mettere in rilievo gli interessi più importanti di Bellotto a confronto con quelli di Canaletto.
Mentre quest'ultimo si impose sul teatro europeo grazie ai particolari procedimenti compositivi risultato del razionalismo di matrice illuminista e delle più moderne ricerche sull'ottica (è in mostra anche la ''camera ottica'' che egli mise a punto e utilizzò per le sue creazioni), Bellotto ne comprese i segreti della tecnica per poi sviluppare secondo una personale chiave interpretativa il proprio originale contributo. Il nipote si distingue infatti dallo zio per molti aspetti: agli inizi lo segue per poi trovare un suo modo di vedere la realtà.
Pur mantenendosi negli schemi compositivi canalettiani, modifica la luce, cambia tecnica, risultando così più incisivo: vede le ombre più profonde, la luce più argentata, dedica maggior attenzione al particolare e al quotidiano.
Nell'atelier di Canaletto il lavoro era basato sull'organizzazione delle riprese e degli schizzi in vista delle repliche e delle ripetizioni delle scene rappresentate. Bellotto, ai suoi esordi, pur riprendendo allo stesso modo dello zio, non copia le composizioni, bensì parte dagli schizzi documentali giungendo a un risultato sempre diverso, seppur simile a quello di Canaletto.


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Proprio a Milano Bellotto sa conquistare quel collezionismo illuminato milanese da cui venne accolto, divenendo, come lo definisce la curatrice della mostra, ''il più europeo dei pittori vedutisti''.
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Hipsteria, brand anticonformista italiano per la cura della barba, presenta tre nuovi proposte, prodotte con orgoglio in Italia. ... CONTINUA

Nuovo appuntamento exclusive olfactive journey


''KODO, La Via dell'Incenso'' ha portato appassionati dell'arte olfattiva e del Giappone all'Hotel Magna Pars Suites Milano, il primo Hotel à Parfum nel mondo. ... CONTINUA

SALVATORE FERRAGAMO veste di rosso la sua SIGNORINA


La nuova creazione olfattiva frutto del lavoro dei profumieri Sophie Labbé e Juliette Karagueuzoglou appartiene alla Famiglia olfattiva Fiorito-orientale Fruttato. ... CONTINUA

Per i miei regali di natale scelgo i cofanetti DIEGO DALLA PALMA


Per augurare non solo un buon Natale ma anche un bel Natale, diego dalla palma professional ha creato sei esclusivi cofanetti regalo ad un prezzo speciale. ... CONTINUA

CHANEL eleganza senza tempo, stile iconico, look impeccabile


Ad accogliere gli innumerevoli ospiti della sfilata Chanel Primavera/Estate 2017, questa stagione stupisce l'uscita di due eleganti robot in tailleur e stivali. ... CONTINUA

Gallerie d'Italia - Piazza Scala: ''Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce''



Le Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo presentano nella sede museale di Piazza Scala la grande mostra ''Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce'', il primo progetto espositivo che Milano dedica al genio pittorico e all'intelligenza creativa di due artisti di spicco del Settecento europeo



Franca D.Scotti
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Luca Marinelli in PERSOL CALLIGRAPHER


La nuova Persol Calligrapher Edition celebra l'arte della più raffinata manualità
L' occhiale da sole phantos Calligrapher Edition in acetato e metallo è il modello indossato da Luca Marinelli. ... CONTINUA

Al Teatro Nazionale ''Musical & Classica in concerto''


Musical & Classica è il concerto evento del 5 dicembre attraverso il quale riascolteremo i grandi brani che hanno reso il musical la più grande e diffusa forma di live entertainment teatrale esistente, in una nuova veste classica più colta e raffinata.



Franca D.Scotti

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Museo Poldi Pezzoli: ''Il gioiello italiano del XX secolo''



Fino al 20 marzo 2017 la casa museo di via Manzoni presenta la storia della gioielleria italiana del XX secolo e dei suoi protagonisti


Franca D.Scotti

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QVC : l'esperienza di social shopping più forte e coinvolgente



Milioni di persone aiutate nella realizzazione del "Trovi tutto ciò che ami. Ami
tutto ciò che trovi, ogni giorno''.



Franca D.Scotti

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Accattivanti proposte da QC TERME di PRÉ SAINT DIDIER


Il 27 Dicembre per la prima volta lo chef Davide Oldani si cimenterà ai piedi del Monte Bianco. ... CONTINUA

Festeggiamo il Natale in allegria con JO MALONE LONDON


Il periodo più bello dell'anno è accompagnato da magia e follia, romanticismo e spettacolo nel mondo del famoso Brand Britannico. ... CONTINUA

Un trio di talenti creativi per SALVATORE FERRAGAMO


Con l'ingresso di Guillaume Meilland, come Design Director delle Collezioni RTW UOMO, si completa il nuovo assetto delle Direzioni creative del Gruppo Salvatore Ferragamo. ... CONTINUA

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