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MARISA MERZ: GEOMETRIE SCONNESSE PALPITI GEOMETRICI





Fino al 12 gennaio 2020: Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
In collaborazione con Fondazione Merz




Fino al 12 gennaio 2020 la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati presenta l'esposizione Marisa Merz. Geometrie sconnesse palpiti geometrici, dedicata a Marisa Merz (Torino, 1926 - 2019), unica esponente femminile del gruppo dell'Arte Povera e tra le più significative protagoniste della scena artistica italiana dagli anni Sessanta. Una selezione delle sue opere più iconiche mette in rilievo una tematica ricorrente nel lavoro dell'artista, ovvero la sua ricerca sul volto o meglio sulla figura.

Il progetto espositivo, curato da Beatrice Merz e sviluppato con la collaborazione della Fondazione Merz, si colloca nell'ambito di una serie d'iniziative dedicate ad artisti presenti nella Collezione Giancarlo e Danna Olgiati e si avvale di prestiti provenienti da importanti collezioni pubbliche e private - in gran parte svizzere - oltre che dalla collezione personale dell'artista.

La mostra riunisce un corpus di quarantacinque opere che ripercorrono l'intero orizzonte creativo di Marisa Merz: dal disegno su diversi supporti alla scultura in argilla cruda, dalle tessiture di filo di rame e di nylon agli oggetti trasformati in cera, nel tentativo di restituire tutte le modalità espressive proprie dell'artista.

L'esposizione, che copre più di cinquant'anni di ricerca, si apre con alcuni capisaldi della produzione di Marisa Merz.
Opere iconiche come Senza titolo del 1975 documentano gli esiti più alti dell'indagine sul filo di rame, mezzo espressivo che le permette di esplorare i confini tra disegno e scultura. A partire dagli anni Settanta i suoi interventi acquistano un carattere compiutamente ambientale, come testimonia la grande installazione in fili di rame lavorati a maglia, realizzata nel 1979 e da allora mai più esposta.



La mostra prosegue con un'ampia selezione di lavori, alcuni inediti, che comprendono disegni e tecniche miste su differenti supporti unitamente ad un raffinato gruppo delle sue celebri 'testine' in creta. Tutte opere che dagli anni Ottanta tracciano il percorso più recente di Marisa Merz, mettendo in luce una tematica ricorrente nella sua produzione, l'indagine sul volto o sulla figura, individuata come punto di riferimento nel percorso espositivo.
Afferma nell'introduzione in catalogo Beatrice Merz: ''Il percorso della mostra è disegnato per permettere alle singole opere di intrattenere un dialogo serrato tra loro creando, così, un campo di forza scandito da una successione di volti sconosciuti e trasfigurati, ma profondamente reali''; volti o figure che ''sono eseguiti attraverso la sovrapposizione di segni e materie, in un ritmo quasi ossessivo''.
Il titolo stesso della mostra Geometrie sconnesse palpiti geometrici - frase autografa dell'artista, appuntata su una parete della sua casa-studio - si pone come sibillina guida al personalissimo universo segreto di Marisa Merz, di cui la mostra di Lugano desidera restituire la complessità lirica e rigorosa al tempo stesso.

Catalogo
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, italiano e inglese, che include un testo introduttivo di Beatrice Merz, Presidente della Fondazione Merz, unitamente a saggi critici degli storici dell'arte Ester Coen e Douglas Fogle. La pubblicazione è corredata da immagini a colori di tutte le opere esposte e fotografie dell'allestimento. Mousse Publishing, Milano.
Marisa Merz (Torino, 1926 - 2019)
Nata a Torino nel 1926, Marisa Merz esordisce negli anni Sessanta esponendo sculture di lamina in alluminio, composte da più elementi spiraliformi, mobili e irregolari. Legati alla ricerca sui materiali e ad una progettualità essenziale, questi primi lavori - presentati da Sperone a Torino già nel giugno del 1967 - anticipano e preparano la partecipazione dell'artista al movimento dell'Arte Povera.
Con alcune azioni - celebre quella con le coperte arrotolate disposte sul bagnasciuga di Fregene nel 1970, in contemporanea con la prima personale alla galleria L'Attico a Roma - l'artista introduce nel linguaggio della scultura contemporanea tecniche e manufatti artigianali tradizionali o appannaggio del lavoro femminile, attribuendo piena dignità artistica a procedure e materiali del quotidiano e allontanandosi così sia dalla poetica delle strutture primarie, razionali e autoreferenziali del minimalismo, sia dal gruppo dell'Arte Povera, rispetto al quale mostra fin d'ora una sensibilità eccentrica. Unita alla componente temporale presente già nei lavori a maglia, questa la porta precocemente a raccogliere, combinare e ridefinire proprie opere precedenti come nell'assertivo Ad occhi chiusi gli occhi sono straordinariamente aperti (1975), che intitola la seconda personale all'Attico accostando le sculture in filo di rame, la Scodella di sale (1967), Bea e Scarpette (1968).
Dalla metà degli anni Settanta gli interventi di Merz acquistano un carattere compiutamente ambientale, dapprima con la serie di stanze che l'artista allestisce in spazi complementari: quello aperto e pubblico della galleria o quello sotterraneo e segreto di una cantina o del proprio studio, con un movimento continuo dalla dimensione privata a quella pubblica, una metamorfosi ininterrotta delle tracce graffite in forme scultoree e della fisicità materica in cromie dipinte. Sarà negli anni Ottanta che le diverse voci in cui da sempre si traduce la sua creatività troveranno nelle raffinatissime carte, nelle testine grevi e impalpabili e nelle pale d'altare polimateriche la loro sintesi perfetta e la loro compiuta maturità: ne danno testimonianza le personali allestite dalle gallerie Bernier (Atene), Fischer (Düsseldorf), Tucci Russo (Torino), gli inviti della Biennale e di Documenta, nonché la partecipazione a importanti selezionate collettive: dopo la Biennale di Venezia del 1980, è a Parigi per Identité italienne. L'art en Italie depuis 1959, curata per il Centre Pompidou da Germano Celant nel 1981, poi a Palazzo delle Esposizioni, a Roma, per Avanguardia. Transavanguardia, a cura di Achille Bonito Oliva, nel 1982, anno in cui è anche a Documenta.




In seguito l'artista centellina ulteriormente la sua già rarefatta presenza pubblica: tra le personali museali sono da ricordare: Centre Georges Pompidou, Parigi, 1994; Kunstmuseum Winterthur, 1995 e 2003; Stedelijk Museum, Amsterdam, 1996; Galleria d'Arte Moderna Villa delle Rose, Bologna, 1998; Museo MADRE, Napoli, 2007; Centre international d'art et du paysage, Ile de Vassivière, 2010; Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2011; Fondazione Merz, Torino, 2012; Serpentine Gallery, Londra, 2013, Macro Museo d'Arte Contemporanea, Roma, 2016; The Metropolitan Museum of Art, New York, e Hammer Museum, Los Angeles, 2017; Serralves Museum of Contemporary Art, Porto e Museum der Moderne, Salzburg, 2018. Nel 2013 la Biennale di Venezia le ha conferito il Leone d'Oro alla carriera.
La Collezione
Contestualmente all'esposizione temporanea, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati propone come ogni anno una selezione inedita di opere provenienti dalla raccolta, che comprende artisti internazionali fra i più rilevanti delle avanguardie del XX e XXI secolo.
Fulcro dell'allestimento è un'intera sala dedicata ai principali esponenti dell'Arte Povera, nell'intento di sottolineare l'importanza del contesto culturale in cui Marisa Merz si trovò ad operare agli esordi della sua carriera artistica.
Nella sala adiacente dialogano tra loro opere dell'arte italiana del Secondo dopoguerra, prima fra tutte Suicidio del 1964 di Mario Schifano, dipinto di recente acquisizione al quale sono accostati lavori di Tano Festa e Franco Angeli.

L'allestimento continua con la grande tela di Emilio Vedova che, situata tra le più recenti opere pittoriche di Günther Förg e Harold Ancart, mette in relazione fra loro le avanguardie italiane e le ricerche internazionali contemporanee; in questa sezione due coloratissime sculture dello svizzero Ugo Rondinone sono poste a confronto con una grande fotografia astratta di Wolfgang Tillmans unitamente ad opere di R.H. Quaytman, Piero Dorazio e Roberto Cuoghi.
Il percorso prosegue con le ricerche pittoriche dell'americano Christopher Wool che si relazionano con le indagini sul monocromo e i pigmenti di Yves Klein e Anish Kapoor. L'ultima sezione si concentra sul dialogo tra due figure cardine del Novecento italiano: Jannis Kounellis, con due opere fortemente legate alle avanguardie storiche, e Alberto Burri, del quale viene presentato per la prima volta un Cretto del 1972.
Completa l'allestimento una sala dedicata al Futurismo, dove accanto ai dipinti dei maestri Balla, Depero, Prampolini e Magnelli, è collocata una tra le più ricche collezioni di libri e documenti legati a questo movimento.
Elenco artisti
Giovanni Anselmo/ Harold Ancart/ Franco Angeli/ Rodolfo Aricò/ Giacomo Balla/ Domenico Bianchi/ Alighiero Boetti/ Agostino Bonalumi/ Alberto Burri/ Pier Paolo Calzolari/ Ettore Colla/ Roberto Cuoghi/ Fortunato Depero/ Piero Dorazio/ Luciano Fabro/ Tano Festa/ Günther Förg/ Antony Gormley/ Wade Guyton/ Anish Kapoor/ Anselm Kiefer/ Yves Klein/ Jannis Kounellis/ Alberto Magnelli/ Mario Merz/ Giulio Paolini/ Giuseppe Penone/ Gianni Piacentino/ Michelangelo Pistoletto/ Enrico Prampolini/ R.H. Quaytman/ Markus Raetz/ Ugo Rondinone/ Mario Schifano/ Rudolf Stingel/ Wolfgang Tillmans/ Emilio Vedova/ Christopher Wool/ Gilberto Zorio
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati è parte del circuito museale del Museo d'arte della Svizzera italiana (MASI Lugano). La sua sede è adiacente al centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura e ospita oltre 200 opere di grande rilievo artistico, di cui oltre 100 in mostra, che spaziano dagli anni Cinquanta del Novecento al presente. La collezione d'arte contemporanea Giancarlo e Danna Olgiati, concessa in usufrutto alla Città di Lugano nel 2012, viene proposta al pubblico in allestimenti sempre diversi unitamente a mostre temporanee dedicate all'approfondimento dell'opera di artisti inclusi nella raccolta.

Informazioni
Sede:
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
Lungolago Riva Caccia 1, 6900 Lugano
+41 (0)91 921 46 32 (ve - do, periodo d'apertura)
info@collezioneolgiati.ch
www.collezioneolgiati.ch | www.masilugano.ch

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MARISA MERZ: GEOMETRIE SCONNESSE PALPITI GEOMETRICI





Fino al 12 gennaio 2020: Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
In collaborazione con Fondazione Merz




Fino al 12 gennaio 2020 la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati presenta l'esposizione Marisa Merz. Geometrie sconnesse palpiti geometrici, dedicata a Marisa Merz (Torino, 1926 - 2019), unica esponente femminile del gruppo dell'Arte Povera e tra le più significative protagoniste della scena artistica italiana dagli anni Sessanta. Una selezione delle sue opere più iconiche mette in rilievo una tematica ricorrente nel lavoro dell'artista, ovvero la sua ricerca sul volto o meglio sulla figura.

Il progetto espositivo, curato da Beatrice Merz e sviluppato con la collaborazione della Fondazione Merz, si colloca nell'ambito di una serie d'iniziative dedicate ad artisti presenti nella Collezione Giancarlo e Danna Olgiati e si avvale di prestiti provenienti da importanti collezioni pubbliche e private - in gran parte svizzere - oltre che dalla collezione personale dell'artista.

La mostra riunisce un corpus di quarantacinque opere che ripercorrono l'intero orizzonte creativo di Marisa Merz: dal disegno su diversi supporti alla scultura in argilla cruda, dalle tessiture di filo di rame e di nylon agli oggetti trasformati in cera, nel tentativo di restituire tutte le modalità espressive proprie dell'artista.

L'esposizione, che copre più di cinquant'anni di ricerca, si apre con alcuni capisaldi della produzione di Marisa Merz.
Opere iconiche come Senza titolo del 1975 documentano gli esiti più alti dell'indagine sul filo di rame, mezzo espressivo che le permette di esplorare i confini tra disegno e scultura. A partire dagli anni Settanta i suoi interventi acquistano un carattere compiutamente ambientale, come testimonia la grande installazione in fili di rame lavorati a maglia, realizzata nel 1979 e da allora mai più esposta.



La mostra prosegue con un'ampia selezione di lavori, alcuni inediti, che comprendono disegni e tecniche miste su differenti supporti unitamente ad un raffinato gruppo delle sue celebri 'testine' in creta. Tutte opere che dagli anni Ottanta tracciano il percorso più recente di Marisa Merz, mettendo in luce una tematica ricorrente nella sua produzione, l'indagine sul volto o sulla figura, individuata come punto di riferimento nel percorso espositivo.
Afferma nell'introduzione in catalogo Beatrice Merz: ''Il percorso della mostra è disegnato per permettere alle singole opere di intrattenere un dialogo serrato tra loro creando, così, un campo di forza scandito da una successione di volti sconosciuti e trasfigurati, ma profondamente reali''; volti o figure che ''sono eseguiti attraverso la sovrapposizione di segni e materie, in un ritmo quasi ossessivo''.
Il titolo stesso della mostra Geometrie sconnesse palpiti geometrici - frase autografa dell'artista, appuntata su una parete della sua casa-studio - si pone come sibillina guida al personalissimo universo segreto di Marisa Merz, di cui la mostra di Lugano desidera restituire la complessità lirica e rigorosa al tempo stesso.

Catalogo
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, italiano e inglese, che include un testo introduttivo di Beatrice Merz, Presidente della Fondazione Merz, unitamente a saggi critici degli storici dell'arte Ester Coen e Douglas Fogle. La pubblicazione è corredata da immagini a colori di tutte le opere esposte e fotografie dell'allestimento. Mousse Publishing, Milano.
Marisa Merz (Torino, 1926 - 2019)
Nata a Torino nel 1926, Marisa Merz esordisce negli anni Sessanta esponendo sculture di lamina in alluminio, composte da più elementi spiraliformi, mobili e irregolari. Legati alla ricerca sui materiali e ad una progettualità essenziale, questi primi lavori - presentati da Sperone a Torino già nel giugno del 1967 - anticipano e preparano la partecipazione dell'artista al movimento dell'Arte Povera.
Con alcune azioni - celebre quella con le coperte arrotolate disposte sul bagnasciuga di Fregene nel 1970, in contemporanea con la prima personale alla galleria L'Attico a Roma - l'artista introduce nel linguaggio della scultura contemporanea tecniche e manufatti artigianali tradizionali o appannaggio del lavoro femminile, attribuendo piena dignità artistica a procedure e materiali del quotidiano e allontanandosi così sia dalla poetica delle strutture primarie, razionali e autoreferenziali del minimalismo, sia dal gruppo dell'Arte Povera, rispetto al quale mostra fin d'ora una sensibilità eccentrica. Unita alla componente temporale presente già nei lavori a maglia, questa la porta precocemente a raccogliere, combinare e ridefinire proprie opere precedenti come nell'assertivo Ad occhi chiusi gli occhi sono straordinariamente aperti (1975), che intitola la seconda personale all'Attico accostando le sculture in filo di rame, la Scodella di sale (1967), Bea e Scarpette (1968).
Dalla metà degli anni Settanta gli interventi di Merz acquistano un carattere compiutamente ambientale, dapprima con la serie di stanze che l'artista allestisce in spazi complementari: quello aperto e pubblico della galleria o quello sotterraneo e segreto di una cantina o del proprio studio, con un movimento continuo dalla dimensione privata a quella pubblica, una metamorfosi ininterrotta delle tracce graffite in forme scultoree e della fisicità materica in cromie dipinte. Sarà negli anni Ottanta che le diverse voci in cui da sempre si traduce la sua creatività troveranno nelle raffinatissime carte, nelle testine grevi e impalpabili e nelle pale d'altare polimateriche la loro sintesi perfetta e la loro compiuta maturità: ne danno testimonianza le personali allestite dalle gallerie Bernier (Atene), Fischer (Düsseldorf), Tucci Russo (Torino), gli inviti della Biennale e di Documenta, nonché la partecipazione a importanti selezionate collettive: dopo la Biennale di Venezia del 1980, è a Parigi per Identité italienne. L'art en Italie depuis 1959, curata per il Centre Pompidou da Germano Celant nel 1981, poi a Palazzo delle Esposizioni, a Roma, per Avanguardia. Transavanguardia, a cura di Achille Bonito Oliva, nel 1982, anno in cui è anche a Documenta.




In seguito l'artista centellina ulteriormente la sua già rarefatta presenza pubblica: tra le personali museali sono da ricordare: Centre Georges Pompidou, Parigi, 1994; Kunstmuseum Winterthur, 1995 e 2003; Stedelijk Museum, Amsterdam, 1996; Galleria d'Arte Moderna Villa delle Rose, Bologna, 1998; Museo MADRE, Napoli, 2007; Centre international d'art et du paysage, Ile de Vassivière, 2010; Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2011; Fondazione Merz, Torino, 2012; Serpentine Gallery, Londra, 2013, Macro Museo d'Arte Contemporanea, Roma, 2016; The Metropolitan Museum of Art, New York, e Hammer Museum, Los Angeles, 2017; Serralves Museum of Contemporary Art, Porto e Museum der Moderne, Salzburg, 2018. Nel 2013 la Biennale di Venezia le ha conferito il Leone d'Oro alla carriera.
La Collezione
Contestualmente all'esposizione temporanea, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati propone come ogni anno una selezione inedita di opere provenienti dalla raccolta, che comprende artisti internazionali fra i più rilevanti delle avanguardie del XX e XXI secolo.
Fulcro dell'allestimento è un'intera sala dedicata ai principali esponenti dell'Arte Povera, nell'intento di sottolineare l'importanza del contesto culturale in cui Marisa Merz si trovò ad operare agli esordi della sua carriera artistica.
Nella sala adiacente dialogano tra loro opere dell'arte italiana del Secondo dopoguerra, prima fra tutte Suicidio del 1964 di Mario Schifano, dipinto di recente acquisizione al quale sono accostati lavori di Tano Festa e Franco Angeli.

L'allestimento continua con la grande tela di Emilio Vedova che, situata tra le più recenti opere pittoriche di Günther Förg e Harold Ancart, mette in relazione fra loro le avanguardie italiane e le ricerche internazionali contemporanee; in questa sezione due coloratissime sculture dello svizzero Ugo Rondinone sono poste a confronto con una grande fotografia astratta di Wolfgang Tillmans unitamente ad opere di R.H. Quaytman, Piero Dorazio e Roberto Cuoghi.
Il percorso prosegue con le ricerche pittoriche dell'americano Christopher Wool che si relazionano con le indagini sul monocromo e i pigmenti di Yves Klein e Anish Kapoor. L'ultima sezione si concentra sul dialogo tra due figure cardine del Novecento italiano: Jannis Kounellis, con due opere fortemente legate alle avanguardie storiche, e Alberto Burri, del quale viene presentato per la prima volta un Cretto del 1972.
Completa l'allestimento una sala dedicata al Futurismo, dove accanto ai dipinti dei maestri Balla, Depero, Prampolini e Magnelli, è collocata una tra le più ricche collezioni di libri e documenti legati a questo movimento.
Elenco artisti
Giovanni Anselmo/ Harold Ancart/ Franco Angeli/ Rodolfo Aricò/ Giacomo Balla/ Domenico Bianchi/ Alighiero Boetti/ Agostino Bonalumi/ Alberto Burri/ Pier Paolo Calzolari/ Ettore Colla/ Roberto Cuoghi/ Fortunato Depero/ Piero Dorazio/ Luciano Fabro/ Tano Festa/ Günther Förg/ Antony Gormley/ Wade Guyton/ Anish Kapoor/ Anselm Kiefer/ Yves Klein/ Jannis Kounellis/ Alberto Magnelli/ Mario Merz/ Giulio Paolini/ Giuseppe Penone/ Gianni Piacentino/ Michelangelo Pistoletto/ Enrico Prampolini/ R.H. Quaytman/ Markus Raetz/ Ugo Rondinone/ Mario Schifano/ Rudolf Stingel/ Wolfgang Tillmans/ Emilio Vedova/ Christopher Wool/ Gilberto Zorio
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati è parte del circuito museale del Museo d'arte della Svizzera italiana (MASI Lugano). La sua sede è adiacente al centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura e ospita oltre 200 opere di grande rilievo artistico, di cui oltre 100 in mostra, che spaziano dagli anni Cinquanta del Novecento al presente. La collezione d'arte contemporanea Giancarlo e Danna Olgiati, concessa in usufrutto alla Città di Lugano nel 2012, viene proposta al pubblico in allestimenti sempre diversi unitamente a mostre temporanee dedicate all'approfondimento dell'opera di artisti inclusi nella raccolta.

Informazioni
Sede:
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
Lungolago Riva Caccia 1, 6900 Lugano
+41 (0)91 921 46 32 (ve - do, periodo d'apertura)
info@collezioneolgiati.ch
www.collezioneolgiati.ch | www.masilugano.ch

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Fino al 12 gennaio 2020: Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
In collaborazione con Fondazione Merz




Fino al 12 gennaio 2020 la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati presenta l'esposizione Marisa Merz. Geometrie sconnesse palpiti geometrici, dedicata a Marisa Merz (Torino, 1926 - 2019), unica esponente femminile del gruppo dell'Arte Povera e tra le più significative protagoniste della scena artistica italiana dagli anni Sessanta. Una selezione delle sue opere più iconiche mette in rilievo una tematica ricorrente nel lavoro dell'artista, ovvero la sua ricerca sul volto o meglio sulla figura.

Il progetto espositivo, curato da Beatrice Merz e sviluppato con la collaborazione della Fondazione Merz, si colloca nell'ambito di una serie d'iniziative dedicate ad artisti presenti nella Collezione Giancarlo e Danna Olgiati e si avvale di prestiti provenienti da importanti collezioni pubbliche e private - in gran parte svizzere - oltre che dalla collezione personale dell'artista.

La mostra riunisce un corpus di quarantacinque opere che ripercorrono l'intero orizzonte creativo di Marisa Merz: dal disegno su diversi supporti alla scultura in argilla cruda, dalle tessiture di filo di rame e di nylon agli oggetti trasformati in cera, nel tentativo di restituire tutte le modalità espressive proprie dell'artista.

L'esposizione, che copre più di cinquant'anni di ricerca, si apre con alcuni capisaldi della produzione di Marisa Merz.
Opere iconiche come Senza titolo del 1975 documentano gli esiti più alti dell'indagine sul filo di rame, mezzo espressivo che le permette di esplorare i confini tra disegno e scultura. A partire dagli anni Settanta i suoi interventi acquistano un carattere compiutamente ambientale, come testimonia la grande installazione in fili di rame lavorati a maglia, realizzata nel 1979 e da allora mai più esposta.



La mostra prosegue con un'ampia selezione di lavori, alcuni inediti, che comprendono disegni e tecniche miste su differenti supporti unitamente ad un raffinato gruppo delle sue celebri 'testine' in creta. Tutte opere che dagli anni Ottanta tracciano il percorso più recente di Marisa Merz, mettendo in luce una tematica ricorrente nella sua produzione, l'indagine sul volto o sulla figura, individuata come punto di riferimento nel percorso espositivo.
Afferma nell'introduzione in catalogo Beatrice Merz: ''Il percorso della mostra è disegnato per permettere alle singole opere di intrattenere un dialogo serrato tra loro creando, così, un campo di forza scandito da una successione di volti sconosciuti e trasfigurati, ma profondamente reali''; volti o figure che ''sono eseguiti attraverso la sovrapposizione di segni e materie, in un ritmo quasi ossessivo''.
Il titolo stesso della mostra Geometrie sconnesse palpiti geometrici - frase autografa dell'artista, appuntata su una parete della sua casa-studio - si pone come sibillina guida al personalissimo universo segreto di Marisa Merz, di cui la mostra di Lugano desidera restituire la complessità lirica e rigorosa al tempo stesso.

Catalogo
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, italiano e inglese, che include un testo introduttivo di Beatrice Merz, Presidente della Fondazione Merz, unitamente a saggi critici degli storici dell'arte Ester Coen e Douglas Fogle. La pubblicazione è corredata da immagini a colori di tutte le opere esposte e fotografie dell'allestimento. Mousse Publishing, Milano.
Marisa Merz (Torino, 1926 - 2019)
Nata a Torino nel 1926, Marisa Merz esordisce negli anni Sessanta esponendo sculture di lamina in alluminio, composte da più elementi spiraliformi, mobili e irregolari. Legati alla ricerca sui materiali e ad una progettualità essenziale, questi primi lavori - presentati da Sperone a Torino già nel giugno del 1967 - anticipano e preparano la partecipazione dell'artista al movimento dell'Arte Povera.
Con alcune azioni - celebre quella con le coperte arrotolate disposte sul bagnasciuga di Fregene nel 1970, in contemporanea con la prima personale alla galleria L'Attico a Roma - l'artista introduce nel linguaggio della scultura contemporanea tecniche e manufatti artigianali tradizionali o appannaggio del lavoro femminile, attribuendo piena dignità artistica a procedure e materiali del quotidiano e allontanandosi così sia dalla poetica delle strutture primarie, razionali e autoreferenziali del minimalismo, sia dal gruppo dell'Arte Povera, rispetto al quale mostra fin d'ora una sensibilità eccentrica. Unita alla componente temporale presente già nei lavori a maglia, questa la porta precocemente a raccogliere, combinare e ridefinire proprie opere precedenti come nell'assertivo Ad occhi chiusi gli occhi sono straordinariamente aperti (1975), che intitola la seconda personale all'Attico accostando le sculture in filo di rame, la Scodella di sale (1967), Bea e Scarpette (1968).
Dalla metà degli anni Settanta gli interventi di Merz acquistano un carattere compiutamente ambientale, dapprima con la serie di stanze che l'artista allestisce in spazi complementari: quello aperto e pubblico della galleria o quello sotterraneo e segreto di una cantina o del proprio studio, con un movimento continuo dalla dimensione privata a quella pubblica, una metamorfosi ininterrotta delle tracce graffite in forme scultoree e della fisicità materica in cromie dipinte. Sarà negli anni Ottanta che le diverse voci in cui da sempre si traduce la sua creatività troveranno nelle raffinatissime carte, nelle testine grevi e impalpabili e nelle pale d'altare polimateriche la loro sintesi perfetta e la loro compiuta maturità: ne danno testimonianza le personali allestite dalle gallerie Bernier (Atene), Fischer (Düsseldorf), Tucci Russo (Torino), gli inviti della Biennale e di Documenta, nonché la partecipazione a importanti selezionate collettive: dopo la Biennale di Venezia del 1980, è a Parigi per Identité italienne. L'art en Italie depuis 1959, curata per il Centre Pompidou da Germano Celant nel 1981, poi a Palazzo delle Esposizioni, a Roma, per Avanguardia. Transavanguardia, a cura di Achille Bonito Oliva, nel 1982, anno in cui è anche a Documenta.




In seguito l'artista centellina ulteriormente la sua già rarefatta presenza pubblica: tra le personali museali sono da ricordare: Centre Georges Pompidou, Parigi, 1994; Kunstmuseum Winterthur, 1995 e 2003; Stedelijk Museum, Amsterdam, 1996; Galleria d'Arte Moderna Villa delle Rose, Bologna, 1998; Museo MADRE, Napoli, 2007; Centre international d'art et du paysage, Ile de Vassivière, 2010; Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2011; Fondazione Merz, Torino, 2012; Serpentine Gallery, Londra, 2013, Macro Museo d'Arte Contemporanea, Roma, 2016; The Metropolitan Museum of Art, New York, e Hammer Museum, Los Angeles, 2017; Serralves Museum of Contemporary Art, Porto e Museum der Moderne, Salzburg, 2018. Nel 2013 la Biennale di Venezia le ha conferito il Leone d'Oro alla carriera.
La Collezione
Contestualmente all'esposizione temporanea, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati propone come ogni anno una selezione inedita di opere provenienti dalla raccolta, che comprende artisti internazionali fra i più rilevanti delle avanguardie del XX e XXI secolo.
Fulcro dell'allestimento è un'intera sala dedicata ai principali esponenti dell'Arte Povera, nell'intento di sottolineare l'importanza del contesto culturale in cui Marisa Merz si trovò ad operare agli esordi della sua carriera artistica.
Nella sala adiacente dialogano tra loro opere dell'arte italiana del Secondo dopoguerra, prima fra tutte Suicidio del 1964 di Mario Schifano, dipinto di recente acquisizione al quale sono accostati lavori di Tano Festa e Franco Angeli.

L'allestimento continua con la grande tela di Emilio Vedova che, situata tra le più recenti opere pittoriche di Günther Förg e Harold Ancart, mette in relazione fra loro le avanguardie italiane e le ricerche internazionali contemporanee; in questa sezione due coloratissime sculture dello svizzero Ugo Rondinone sono poste a confronto con una grande fotografia astratta di Wolfgang Tillmans unitamente ad opere di R.H. Quaytman, Piero Dorazio e Roberto Cuoghi.
Il percorso prosegue con le ricerche pittoriche dell'americano Christopher Wool che si relazionano con le indagini sul monocromo e i pigmenti di Yves Klein e Anish Kapoor. L'ultima sezione si concentra sul dialogo tra due figure cardine del Novecento italiano: Jannis Kounellis, con due opere fortemente legate alle avanguardie storiche, e Alberto Burri, del quale viene presentato per la prima volta un Cretto del 1972.
Completa l'allestimento una sala dedicata al Futurismo, dove accanto ai dipinti dei maestri Balla, Depero, Prampolini e Magnelli, è collocata una tra le più ricche collezioni di libri e documenti legati a questo movimento.
Elenco artisti
Giovanni Anselmo/ Harold Ancart/ Franco Angeli/ Rodolfo Aricò/ Giacomo Balla/ Domenico Bianchi/ Alighiero Boetti/ Agostino Bonalumi/ Alberto Burri/ Pier Paolo Calzolari/ Ettore Colla/ Roberto Cuoghi/ Fortunato Depero/ Piero Dorazio/ Luciano Fabro/ Tano Festa/ Günther Förg/ Antony Gormley/ Wade Guyton/ Anish Kapoor/ Anselm Kiefer/ Yves Klein/ Jannis Kounellis/ Alberto Magnelli/ Mario Merz/ Giulio Paolini/ Giuseppe Penone/ Gianni Piacentino/ Michelangelo Pistoletto/ Enrico Prampolini/ R.H. Quaytman/ Markus Raetz/ Ugo Rondinone/ Mario Schifano/ Rudolf Stingel/ Wolfgang Tillmans/ Emilio Vedova/ Christopher Wool/ Gilberto Zorio
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati è parte del circuito museale del Museo d'arte della Svizzera italiana (MASI Lugano). La sua sede è adiacente al centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura e ospita oltre 200 opere di grande rilievo artistico, di cui oltre 100 in mostra, che spaziano dagli anni Cinquanta del Novecento al presente. La collezione d'arte contemporanea Giancarlo e Danna Olgiati, concessa in usufrutto alla Città di Lugano nel 2012, viene proposta al pubblico in allestimenti sempre diversi unitamente a mostre temporanee dedicate all'approfondimento dell'opera di artisti inclusi nella raccolta.

Informazioni
Sede:
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
Lungolago Riva Caccia 1, 6900 Lugano
+41 (0)91 921 46 32 (ve - do, periodo d'apertura)
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Fino al 12 gennaio 2020: Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
In collaborazione con Fondazione Merz


... CONTINUA

TEATRO DELL'ARCHITETTURA MENDRISIO: KOEN VANMECHELEN. THE WORTH OF LIFE 1982/2019




Fino al 2 febbraio 2020 il Teatro dell'architettura dell'USI a Mendrisio presenta la mostra ''KOEN VANMECHELEN. THE WORTH OF LIFE 1982/2019'' promossa dalla Fondazione Teatro dell'architettura.

... CONTINUA

NEXT VINTAGE, UN VIAGGIO TRENDY NELLA STORIA


Tre giorni dedicati alla moda nel castello di Belgioioso

Il passato non è mai stato tanto fashion. Dal 18 al 21 ottobre più di sessanta espositori specializzati in capi vintage si sono dati appuntamento nel meraviglioso castello di Belgioioso per il Next Vintage, mettendo in mostra la loro selezione di pezzi da collezione. ... CONTINUA

DIAMOCI UN TAGLIO! LE ULTIME TENDENZE HAIR


Le creazioni di Aldo Coppola e le novità di Bioclin: l'autunno parte alla grande

La stagione autunno - inverno 2019 sta scaldando i motori. Per avere un'acconciatura davvero à la page durante i mesi invernali, il segreto è puntare tutto sul bob. Anche quest'anno, il ''caschetto'' sta spopolando, in diverse versioni per adattarsi ai visi e ai gusti di tutte. ... CONTINUA

LE MILLE DECLINAZIONI DI GABRIELLE CHANEL


L'iconico profumo in formato viaggio, anche per capelli

Per avere sempre con sé le note soavi e raffinate di Gabrielle Chanel, la Maison francese ha preparato due nuovi formati viaggio, Gabrielle Chanel Parfum Cheveux e Gabrielle Chanel Twist and Spray. ... CONTINUA

SODALIS GROUP: UN PORTFOLIO MULTIBRAND

La nostra devozione: il tuo benessere

Il Gruppo Sodalis opera attualmente attraverso diverse società, che lavorano nella propria area in modo indipendente ma altamente sinergico e coordinato. ... CONTINUA

RIVOLUZIONE GLAM IN CASA BULGARI


La collezione primavera estate 2020 sovverte (con stile) gli schemi

Probabilmente non avete ancora trovato il tempo per tirare fuori dall'armadio i vestiti invernali, ma, si sa, l'alta moda è sempre un passo avanti. La maison Bulgari ha già voglia di primavera, e lo ha dimostrato cospargendo di farfalle e glitter le sue iconiche borse gioiello. ... CONTINUA

LVMH : CAMBIO AI VERTICI


Il colosso LVMH Divisione Profumi e Cosmetici, sceglie Gianluca Toniolo come Direttore Generale Italia ... CONTINUA

YSL CI COCCOLA CON UNA NUOVA FRAGRANZA


Libre è il primo Floral Lavender di YSL Beauté
Un tributo alla mente libera e visionaria di Monsieur Saint Laurent. Un inno alla libertà per ogni donna, ... CONTINUA

L'INTERDIT EAU DE PARFUM GIVENCHY


Un'esplosione di impavida femminilità che infonde sulla pelle un brivido inebriante
La nuova fragranza L'Interdit di Givenchy Beauty conduce fino al limite del proibito, dove l'oscurità incontra la luce. ... CONTINUA

CHANEL ULTRA LE TEINT VELVET, UNA PIUMA DI FONDOTINTA


La leggerezza sposa la coprenza nella nuova veste di Le Teint

Squadra che vince non si cambia: Chanel ha infuso la consolidata formula di Perfection Lumiere Velvet nel suo nuovo fondotinta, Ultra Le Teint Velvet, disponibile in 6 nuove nuance. ... CONTINUA

WELCOME TO THE MILLION NATION


L'autunno caldo di Paco Rabanne

One Million e Lady Million, i due fiori all'occhiello di Paco Rabanne, non hanno certo bisogno di presentazioni. ... CONTINUA

TERRE D'HERMES, IL PROFUMO


La forza delle origini
Nella campagna advertising, l'uomo si riconnette con questa terra viva, ricca di colori e sfaccettature, potente e fragile al tempo stesso: una terra a cui appartiene e con la quale si fonde e si congiunge. ... CONTINUA

GHD ROYAL DYNASTY, UN'EDIZIONE LIMITATA PER VERE QUEEN


Nuovi gift set made in London per regali decisamente upper class

Non bisogna aspettare Natale per fare o farsi un bel regalo: dopotutto, la bellezza dei capelli non ha stagioni. Con questo spirito, il brand ghd ha già lanciato una campagna dedicata ai gift set: è Royal Dynasty, un'edizione limitata dei tools di maggiore successo del brand. ... CONTINUA

COROMANDEL, ESTRATTO D'ORIENTE


Chanel arricchisce la sua collezione con una nuova, purissima essenza

La capacità di estrarre l'essenza di materie prime come fiori, legni e bacche è la radice da cui è germogliata la profumeria. Per ricordare le origini profonde di quest'arte, Chanel ha ideato la collezione Les Exclusifs de Chanel-Extract, una selezione di estratti che si basa sull'esaltazione delle singole note olfattive presenti nei profumi della Maison. ... CONTINUA

MARISA MERZ: GEOMETRIE SCONNESSE PALPITI GEOMETRICI





Fino al 12 gennaio 2020: Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
In collaborazione con Fondazione Merz


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TEATRO DELL'ARCHITETTURA MENDRISIO: KOEN VANMECHELEN. THE WORTH OF LIFE 1982/2019




Fino al 2 febbraio 2020 il Teatro dell'architettura dell'USI a Mendrisio presenta la mostra ''KOEN VANMECHELEN. THE WORTH OF LIFE 1982/2019'' promossa dalla Fondazione Teatro dell'architettura.

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NEXT VINTAGE, UN VIAGGIO TRENDY NELLA STORIA


Tre giorni dedicati alla moda nel castello di Belgioioso

Il passato non è mai stato tanto fashion. Dal 18 al 21 ottobre più di sessanta espositori specializzati in capi vintage si sono dati appuntamento nel meraviglioso castello di Belgioioso per il Next Vintage, mettendo in mostra la loro selezione di pezzi da collezione. ... CONTINUA

DIAMOCI UN TAGLIO! LE ULTIME TENDENZE HAIR


Le creazioni di Aldo Coppola e le novità di Bioclin: l'autunno parte alla grande

La stagione autunno - inverno 2019 sta scaldando i motori. Per avere un'acconciatura davvero à la page durante i mesi invernali, il segreto è puntare tutto sul bob. Anche quest'anno, il ''caschetto'' sta spopolando, in diverse versioni per adattarsi ai visi e ai gusti di tutte. ... CONTINUA

LE MILLE DECLINAZIONI DI GABRIELLE CHANEL


L'iconico profumo in formato viaggio, anche per capelli

Per avere sempre con sé le note soavi e raffinate di Gabrielle Chanel, la Maison francese ha preparato due nuovi formati viaggio, Gabrielle Chanel Parfum Cheveux e Gabrielle Chanel Twist and Spray. ... CONTINUA

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La nostra devozione: il tuo benessere

Il Gruppo Sodalis opera attualmente attraverso diverse società, che lavorano nella propria area in modo indipendente ma altamente sinergico e coordinato. ... CONTINUA

RIVOLUZIONE GLAM IN CASA BULGARI


La collezione primavera estate 2020 sovverte (con stile) gli schemi

Probabilmente non avete ancora trovato il tempo per tirare fuori dall'armadio i vestiti invernali, ma, si sa, l'alta moda è sempre un passo avanti. La maison Bulgari ha già voglia di primavera, e lo ha dimostrato cospargendo di farfalle e glitter le sue iconiche borse gioiello. ... CONTINUA

LVMH : CAMBIO AI VERTICI


Il colosso LVMH Divisione Profumi e Cosmetici, sceglie Gianluca Toniolo come Direttore Generale Italia ... CONTINUA

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Non bisogna aspettare Natale per fare o farsi un bel regalo: dopotutto, la bellezza dei capelli non ha stagioni. Con questo spirito, il brand ghd ha già lanciato una campagna dedicata ai gift set: è Royal Dynasty, un'edizione limitata dei tools di maggiore successo del brand. ... CONTINUA

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Chanel arricchisce la sua collezione con una nuova, purissima essenza

La capacità di estrarre l'essenza di materie prime come fiori, legni e bacche è la radice da cui è germogliata la profumeria. Per ricordare le origini profonde di quest'arte, Chanel ha ideato la collezione Les Exclusifs de Chanel-Extract, una selezione di estratti che si basa sull'esaltazione delle singole note olfattive presenti nei profumi della Maison. ... CONTINUA

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La stagione autunno - inverno 2019 sta scaldando i motori. Per avere un'acconciatura davvero à la page durante i mesi invernali, il segreto è puntare tutto sul bob. Anche quest'anno, il ''caschetto'' sta spopolando, in diverse versioni per adattarsi ai visi e ai gusti di tutte. ... CONTINUA

LE MILLE DECLINAZIONI DI GABRIELLE CHANEL


L'iconico profumo in formato viaggio, anche per capelli

Per avere sempre con sé le note soavi e raffinate di Gabrielle Chanel, la Maison francese ha preparato due nuovi formati viaggio, Gabrielle Chanel Parfum Cheveux e Gabrielle Chanel Twist and Spray. ... CONTINUA

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Probabilmente non avete ancora trovato il tempo per tirare fuori dall'armadio i vestiti invernali, ma, si sa, l'alta moda è sempre un passo avanti. La maison Bulgari ha già voglia di primavera, e lo ha dimostrato cospargendo di farfalle e glitter le sue iconiche borse gioiello. ... CONTINUA

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