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La Taverna, 'a vera pizza





25 anni di successi, durante i quali sono nate anche L'Altra Taverna, con lo scopo di soddisfare la grande richiesta del pubblico, e La Taverna Gourmet

Franca D.Scotti



Sono passati 25 anni da quando La Taverna di Via Anzani ha alzato la saracinesca e ha regalato ai milanesi il piacere della scoperta della vera pizza napoletana: un ambiente fortemente evocativo della storia culinaria di cui si faceva portavoce e un menù in cui la pizza è stata da subito vera stella protagonista, affiancata da pochi e selezionati piatti supplementari, quali latticini freschi, affettati e friarielli.
Impossibile non festeggiare 25 anni di successi, durante i quali sono nate anche L'Altra Taverna, con lo scopo di soddisfare la grande richiesta del pubblico, e La Taverna Gourmet, sogno divenuto realtà del patron Davide Iannaco. Nel corso dei prossimi mesi ogni sera sarà la potenziale protagonista di una sorpresa, perché Davide ha tutta l'intenzione di premiare e coccolare i suoi fedelissimi clienti, a cominciare dalla scelta di proporre un menù con 25 diverse pizze.

A La Taverna la pizza napoletana è da sempre quella che si può gustare ai piedi del Vesuvio: il bordo alto un dito, un vero e proprio cornicione, la pasta morbida, la mozzarella in giusta quantità, la cottura perfetta, un insieme di elementi che assicurano il gusto, la consistenza - tra morbidezza e croccantezza - e l'immagine che ti aspetti.



Indimenticabile tra le pizze storiche la Totonna, con Bufala dei Prati del Volturno, pomodorini datterino, basilico, olio extravergine; la Partenopea, con fior di latte, friarielli saltati in aglio e peperoncino e salsiccia; imperdibili la Taverna, con Pomodoro San Marzano Dop, fior di latte, rucola selvatica, crudo di Parma 18 mesi, scaglie di Parmigiano Reggiano o la Vegetariana, crema di zucca, spinacino, provola affumicata, granella di mandorle armelline.

L'ambiente con cui La Taverna è nata aveva e tutt'ora ha lo scopo di evocare apertamente la propria natura, dal grande dipinto del Golfo di Napoli alle diverse icone partenopee, dalle tovaglie a scacchi al tipico presepe napoletano dove è possibile scorgere anche la riproduzione della pizzeria stessa, fino ai due grandi forni a legna, naturalmente a vista. Nel corso del tempo lo spazio è stato rinnovato per adeguarsi alle necessità organizzative ed essere maggiormente fruibile dal pubblico, fino a conquistare quel giusto equilibrio tra passato e presente con cui si esprime oggi.

Da sempre La Taverna ha goduto del supporto della critica: una nota guida di molti anni fa recitava ''Pizza Napoletana fra le migliori, per la cura degli ingredienti e per l'impasto. L'apprezzamento si vede dal pubblico, sempre in attesa del tavolo'', una critica e un pubblico che negli anni l'hanno premiata con costanza e continuità. È del 2017, infatti, in occasione del trentesimo anniversario di Vivimilano, il riconoscimento de La Taverna come ''miglior pizzeria di Milano''.

La Taverna, dal 1993 - La storia in un racconto
La famiglia Iannaco, titolare de La Taverna, non è una famiglia di ristoratori. Il papà di Davide, Antonio, faceva un altro mestiere, ma da sempre coltivava la passione per la cucina. Consigliato dal suo ex commilitone e grande amico Ennio, all'epoca titolare di una piccola pizzeria in zona Isola, decise di convertire il suo negozio di via Anzani in una pizzeria. Mancava un piccolo tassello, così chiese al figlio, allora 18enne, di frequentare i corsi per ottenere il REC, all'epoca patentino fondamentale per ottenere i permessi di licenza di somministrazione. Ottenuto il REC, arrivarono gli anni di tangentopoli e la licenza rimase bloccata per più di un anno negli uffici di competenza. Solo nel 1993 si riuscì ad ottenere una licenza provvisoria ''speciale'' di pizzeria d'asporto e gastronomia. E il negozio aprì i battenti.




Il locale non era grandissimo e comprendeva solo la sala al piano terra; la pizza veniva concepita come a Napoli, ampliando l'offerta con arancini, crocchette, frittatine e pizze fritte (di questo rimane in esterno ancora l'insegna con la scritta ''FRIGGITORIA'').
Lentamente e faticosamente l'attività iniziò il suo percorso, con Davide in sala, il papà sig. Antonio in cucina, sua moglie Angela alla cassa, e Ettore Talotti, il primo pizzaiolo de La Taverna, dietro al banco. Davide in breve tempo imparò anche a fare la pizza, per potersi rendere disponibile all'occorrenza (i ruoli ai tempi dovevano necessariamente essere interscambiabili). La gente apprezzò fin da subito il prodotto e non tardarono le prime pubblicazioni sulla carta stampata, che raccontavano del piccolo locale e del buon prodotto. Non era ancora tempo di ''Social'' e fondamentale fu il passaparola di quei clienti appagati, che diffusero la loro soddisfazione e che divennero via via sempre più numerosi, il locale iniziò così ad essere sempre più conosciuto, nonostante la posizione non propriamente in vista, in una traversa secondaria.
La svolta importante avvenne nel 2002, grazie ad un articolo pubblicato in occasione del Salone del Mobile, che portò a La Taverna così tante persone che fu necessario accelerare i tempi di apertura della seconda sala, da sempre nei progetti di Antonio.
La sala interrata, la Taverna appunto, in uno scenario con volte in mattoni originali, triplicò la capienza del locale. In breve, fu allestita anche una zona di tavolini all'aperto e i forni, rigorosamente a legna, passarono da uno a due, i pizzaioli da uno a quattro. Si formò così una squadra vincente composta da giovani pizzaioli motivati, che vide protagonisti Vincenzo Masi, Pietro Giordano, Raffaele Capaccio e Graziano Muscari, al fianco del sempre presente Davide; restarono insieme per più di 10 anni, creando UN MODO NUOVO DI FARE PIZZA, UNICO A MILANO.

Si susseguirono numerose pubblicazioni da parte della stampa del
settore, con diversi riconoscimenti nel tempo, fino al più recente, che citiamo con particolare orgoglio, ricevuto lo scorso anno in occasione del 30° anniversario di ''ViviMilano'', in cui Valerio Visintin, che ha seguito gran parte del percorso della Taverna, la definisce migliore pizzeria di Milano 2017.
Il grande afflusso di persone e le lunghe code di attesa al di fuori del locale portano Davide a realizzare il secondo locale di via Cadore, per poter offrire un servizio adeguato ai propri numerosi clienti. Nel 2015 un sogno, nonché un'ambizione personale, lo portò a realizzare il progetto di PIZZA CONTEMPORANEA con la ''Taverna Gourmet''.
Silvana Barbato, moglie di Davide e interior designer, cura da anni l'immagine dei locali nonché la progettazione degli stessi. Impresa familiare a tutto tondo, dove ogni membro dedica il suo lavoro e il suo sapere in questa attività condivisa.
E l'amore e l'impegno quotidiano hanno reso possibile festeggiare oggi questi 25 anni di successo.
Per concludere, una citazione di Davide stesso a rafforzare l'idea di autenticità della sua attività: ''da quei primi anni '90, la partita IVA è sempre la stessa…''.

La Taverna
Via F. Anzani, 3 - Milano
www.latavernapizzeria.it

Giugno 2018

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La Taverna, 'a vera pizza





25 anni di successi, durante i quali sono nate anche L'Altra Taverna, con lo scopo di soddisfare la grande richiesta del pubblico, e La Taverna Gourmet

Franca D.Scotti



Sono passati 25 anni da quando La Taverna di Via Anzani ha alzato la saracinesca e ha regalato ai milanesi il piacere della scoperta della vera pizza napoletana: un ambiente fortemente evocativo della storia culinaria di cui si faceva portavoce e un menù in cui la pizza è stata da subito vera stella protagonista, affiancata da pochi e selezionati piatti supplementari, quali latticini freschi, affettati e friarielli.
Impossibile non festeggiare 25 anni di successi, durante i quali sono nate anche L'Altra Taverna, con lo scopo di soddisfare la grande richiesta del pubblico, e La Taverna Gourmet, sogno divenuto realtà del patron Davide Iannaco. Nel corso dei prossimi mesi ogni sera sarà la potenziale protagonista di una sorpresa, perché Davide ha tutta l'intenzione di premiare e coccolare i suoi fedelissimi clienti, a cominciare dalla scelta di proporre un menù con 25 diverse pizze.

A La Taverna la pizza napoletana è da sempre quella che si può gustare ai piedi del Vesuvio: il bordo alto un dito, un vero e proprio cornicione, la pasta morbida, la mozzarella in giusta quantità, la cottura perfetta, un insieme di elementi che assicurano il gusto, la consistenza - tra morbidezza e croccantezza - e l'immagine che ti aspetti.



Indimenticabile tra le pizze storiche la Totonna, con Bufala dei Prati del Volturno, pomodorini datterino, basilico, olio extravergine; la Partenopea, con fior di latte, friarielli saltati in aglio e peperoncino e salsiccia; imperdibili la Taverna, con Pomodoro San Marzano Dop, fior di latte, rucola selvatica, crudo di Parma 18 mesi, scaglie di Parmigiano Reggiano o la Vegetariana, crema di zucca, spinacino, provola affumicata, granella di mandorle armelline.

L'ambiente con cui La Taverna è nata aveva e tutt'ora ha lo scopo di evocare apertamente la propria natura, dal grande dipinto del Golfo di Napoli alle diverse icone partenopee, dalle tovaglie a scacchi al tipico presepe napoletano dove è possibile scorgere anche la riproduzione della pizzeria stessa, fino ai due grandi forni a legna, naturalmente a vista. Nel corso del tempo lo spazio è stato rinnovato per adeguarsi alle necessità organizzative ed essere maggiormente fruibile dal pubblico, fino a conquistare quel giusto equilibrio tra passato e presente con cui si esprime oggi.

Da sempre La Taverna ha goduto del supporto della critica: una nota guida di molti anni fa recitava ''Pizza Napoletana fra le migliori, per la cura degli ingredienti e per l'impasto. L'apprezzamento si vede dal pubblico, sempre in attesa del tavolo'', una critica e un pubblico che negli anni l'hanno premiata con costanza e continuità. È del 2017, infatti, in occasione del trentesimo anniversario di Vivimilano, il riconoscimento de La Taverna come ''miglior pizzeria di Milano''.

La Taverna, dal 1993 - La storia in un racconto
La famiglia Iannaco, titolare de La Taverna, non è una famiglia di ristoratori. Il papà di Davide, Antonio, faceva un altro mestiere, ma da sempre coltivava la passione per la cucina. Consigliato dal suo ex commilitone e grande amico Ennio, all'epoca titolare di una piccola pizzeria in zona Isola, decise di convertire il suo negozio di via Anzani in una pizzeria. Mancava un piccolo tassello, così chiese al figlio, allora 18enne, di frequentare i corsi per ottenere il REC, all'epoca patentino fondamentale per ottenere i permessi di licenza di somministrazione. Ottenuto il REC, arrivarono gli anni di tangentopoli e la licenza rimase bloccata per più di un anno negli uffici di competenza. Solo nel 1993 si riuscì ad ottenere una licenza provvisoria ''speciale'' di pizzeria d'asporto e gastronomia. E il negozio aprì i battenti.




Il locale non era grandissimo e comprendeva solo la sala al piano terra; la pizza veniva concepita come a Napoli, ampliando l'offerta con arancini, crocchette, frittatine e pizze fritte (di questo rimane in esterno ancora l'insegna con la scritta ''FRIGGITORIA'').
Lentamente e faticosamente l'attività iniziò il suo percorso, con Davide in sala, il papà sig. Antonio in cucina, sua moglie Angela alla cassa, e Ettore Talotti, il primo pizzaiolo de La Taverna, dietro al banco. Davide in breve tempo imparò anche a fare la pizza, per potersi rendere disponibile all'occorrenza (i ruoli ai tempi dovevano necessariamente essere interscambiabili). La gente apprezzò fin da subito il prodotto e non tardarono le prime pubblicazioni sulla carta stampata, che raccontavano del piccolo locale e del buon prodotto. Non era ancora tempo di ''Social'' e fondamentale fu il passaparola di quei clienti appagati, che diffusero la loro soddisfazione e che divennero via via sempre più numerosi, il locale iniziò così ad essere sempre più conosciuto, nonostante la posizione non propriamente in vista, in una traversa secondaria.
La svolta importante avvenne nel 2002, grazie ad un articolo pubblicato in occasione del Salone del Mobile, che portò a La Taverna così tante persone che fu necessario accelerare i tempi di apertura della seconda sala, da sempre nei progetti di Antonio.
La sala interrata, la Taverna appunto, in uno scenario con volte in mattoni originali, triplicò la capienza del locale. In breve, fu allestita anche una zona di tavolini all'aperto e i forni, rigorosamente a legna, passarono da uno a due, i pizzaioli da uno a quattro. Si formò così una squadra vincente composta da giovani pizzaioli motivati, che vide protagonisti Vincenzo Masi, Pietro Giordano, Raffaele Capaccio e Graziano Muscari, al fianco del sempre presente Davide; restarono insieme per più di 10 anni, creando UN MODO NUOVO DI FARE PIZZA, UNICO A MILANO.

Si susseguirono numerose pubblicazioni da parte della stampa del
settore, con diversi riconoscimenti nel tempo, fino al più recente, che citiamo con particolare orgoglio, ricevuto lo scorso anno in occasione del 30° anniversario di ''ViviMilano'', in cui Valerio Visintin, che ha seguito gran parte del percorso della Taverna, la definisce migliore pizzeria di Milano 2017.
Il grande afflusso di persone e le lunghe code di attesa al di fuori del locale portano Davide a realizzare il secondo locale di via Cadore, per poter offrire un servizio adeguato ai propri numerosi clienti. Nel 2015 un sogno, nonché un'ambizione personale, lo portò a realizzare il progetto di PIZZA CONTEMPORANEA con la ''Taverna Gourmet''.
Silvana Barbato, moglie di Davide e interior designer, cura da anni l'immagine dei locali nonché la progettazione degli stessi. Impresa familiare a tutto tondo, dove ogni membro dedica il suo lavoro e il suo sapere in questa attività condivisa.
E l'amore e l'impegno quotidiano hanno reso possibile festeggiare oggi questi 25 anni di successo.
Per concludere, una citazione di Davide stesso a rafforzare l'idea di autenticità della sua attività: ''da quei primi anni '90, la partita IVA è sempre la stessa…''.

La Taverna
Via F. Anzani, 3 - Milano
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25 anni di successi, durante i quali sono nate anche L'Altra Taverna, con lo scopo di soddisfare la grande richiesta del pubblico, e La Taverna Gourmet

Franca D.Scotti



Sono passati 25 anni da quando La Taverna di Via Anzani ha alzato la saracinesca e ha regalato ai milanesi il piacere della scoperta della vera pizza napoletana: un ambiente fortemente evocativo della storia culinaria di cui si faceva portavoce e un menù in cui la pizza è stata da subito vera stella protagonista, affiancata da pochi e selezionati piatti supplementari, quali latticini freschi, affettati e friarielli.
Impossibile non festeggiare 25 anni di successi, durante i quali sono nate anche L'Altra Taverna, con lo scopo di soddisfare la grande richiesta del pubblico, e La Taverna Gourmet, sogno divenuto realtà del patron Davide Iannaco. Nel corso dei prossimi mesi ogni sera sarà la potenziale protagonista di una sorpresa, perché Davide ha tutta l'intenzione di premiare e coccolare i suoi fedelissimi clienti, a cominciare dalla scelta di proporre un menù con 25 diverse pizze.

A La Taverna la pizza napoletana è da sempre quella che si può gustare ai piedi del Vesuvio: il bordo alto un dito, un vero e proprio cornicione, la pasta morbida, la mozzarella in giusta quantità, la cottura perfetta, un insieme di elementi che assicurano il gusto, la consistenza - tra morbidezza e croccantezza - e l'immagine che ti aspetti.



Indimenticabile tra le pizze storiche la Totonna, con Bufala dei Prati del Volturno, pomodorini datterino, basilico, olio extravergine; la Partenopea, con fior di latte, friarielli saltati in aglio e peperoncino e salsiccia; imperdibili la Taverna, con Pomodoro San Marzano Dop, fior di latte, rucola selvatica, crudo di Parma 18 mesi, scaglie di Parmigiano Reggiano o la Vegetariana, crema di zucca, spinacino, provola affumicata, granella di mandorle armelline.

L'ambiente con cui La Taverna è nata aveva e tutt'ora ha lo scopo di evocare apertamente la propria natura, dal grande dipinto del Golfo di Napoli alle diverse icone partenopee, dalle tovaglie a scacchi al tipico presepe napoletano dove è possibile scorgere anche la riproduzione della pizzeria stessa, fino ai due grandi forni a legna, naturalmente a vista. Nel corso del tempo lo spazio è stato rinnovato per adeguarsi alle necessità organizzative ed essere maggiormente fruibile dal pubblico, fino a conquistare quel giusto equilibrio tra passato e presente con cui si esprime oggi.

Da sempre La Taverna ha goduto del supporto della critica: una nota guida di molti anni fa recitava ''Pizza Napoletana fra le migliori, per la cura degli ingredienti e per l'impasto. L'apprezzamento si vede dal pubblico, sempre in attesa del tavolo'', una critica e un pubblico che negli anni l'hanno premiata con costanza e continuità. È del 2017, infatti, in occasione del trentesimo anniversario di Vivimilano, il riconoscimento de La Taverna come ''miglior pizzeria di Milano''.

La Taverna, dal 1993 - La storia in un racconto
La famiglia Iannaco, titolare de La Taverna, non è una famiglia di ristoratori. Il papà di Davide, Antonio, faceva un altro mestiere, ma da sempre coltivava la passione per la cucina. Consigliato dal suo ex commilitone e grande amico Ennio, all'epoca titolare di una piccola pizzeria in zona Isola, decise di convertire il suo negozio di via Anzani in una pizzeria. Mancava un piccolo tassello, così chiese al figlio, allora 18enne, di frequentare i corsi per ottenere il REC, all'epoca patentino fondamentale per ottenere i permessi di licenza di somministrazione. Ottenuto il REC, arrivarono gli anni di tangentopoli e la licenza rimase bloccata per più di un anno negli uffici di competenza. Solo nel 1993 si riuscì ad ottenere una licenza provvisoria ''speciale'' di pizzeria d'asporto e gastronomia. E il negozio aprì i battenti.




Il locale non era grandissimo e comprendeva solo la sala al piano terra; la pizza veniva concepita come a Napoli, ampliando l'offerta con arancini, crocchette, frittatine e pizze fritte (di questo rimane in esterno ancora l'insegna con la scritta ''FRIGGITORIA'').
Lentamente e faticosamente l'attività iniziò il suo percorso, con Davide in sala, il papà sig. Antonio in cucina, sua moglie Angela alla cassa, e Ettore Talotti, il primo pizzaiolo de La Taverna, dietro al banco. Davide in breve tempo imparò anche a fare la pizza, per potersi rendere disponibile all'occorrenza (i ruoli ai tempi dovevano necessariamente essere interscambiabili). La gente apprezzò fin da subito il prodotto e non tardarono le prime pubblicazioni sulla carta stampata, che raccontavano del piccolo locale e del buon prodotto. Non era ancora tempo di ''Social'' e fondamentale fu il passaparola di quei clienti appagati, che diffusero la loro soddisfazione e che divennero via via sempre più numerosi, il locale iniziò così ad essere sempre più conosciuto, nonostante la posizione non propriamente in vista, in una traversa secondaria.
La svolta importante avvenne nel 2002, grazie ad un articolo pubblicato in occasione del Salone del Mobile, che portò a La Taverna così tante persone che fu necessario accelerare i tempi di apertura della seconda sala, da sempre nei progetti di Antonio.
La sala interrata, la Taverna appunto, in uno scenario con volte in mattoni originali, triplicò la capienza del locale. In breve, fu allestita anche una zona di tavolini all'aperto e i forni, rigorosamente a legna, passarono da uno a due, i pizzaioli da uno a quattro. Si formò così una squadra vincente composta da giovani pizzaioli motivati, che vide protagonisti Vincenzo Masi, Pietro Giordano, Raffaele Capaccio e Graziano Muscari, al fianco del sempre presente Davide; restarono insieme per più di 10 anni, creando UN MODO NUOVO DI FARE PIZZA, UNICO A MILANO.

Si susseguirono numerose pubblicazioni da parte della stampa del
settore, con diversi riconoscimenti nel tempo, fino al più recente, che citiamo con particolare orgoglio, ricevuto lo scorso anno in occasione del 30° anniversario di ''ViviMilano'', in cui Valerio Visintin, che ha seguito gran parte del percorso della Taverna, la definisce migliore pizzeria di Milano 2017.
Il grande afflusso di persone e le lunghe code di attesa al di fuori del locale portano Davide a realizzare il secondo locale di via Cadore, per poter offrire un servizio adeguato ai propri numerosi clienti. Nel 2015 un sogno, nonché un'ambizione personale, lo portò a realizzare il progetto di PIZZA CONTEMPORANEA con la ''Taverna Gourmet''.
Silvana Barbato, moglie di Davide e interior designer, cura da anni l'immagine dei locali nonché la progettazione degli stessi. Impresa familiare a tutto tondo, dove ogni membro dedica il suo lavoro e il suo sapere in questa attività condivisa.
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